Parma, Giuseppe Verdi E I LUOGHI VERDIANI

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GIUSEPPE VERDI E PARMA

Visitare Parma è un’ occasione per scoprire i piccoli paesi e le città della bassa parmense che vivono,  oggi più che mai,  avvolti nella musica e nel ricordo del grande compositore Giuseppe Verdi, le cui opere sono conosciute ed apprezzate in tutti i teatri del mondo. Oggi il Teatro Regio di Parma e il Teatro Verdi di Busseto  sono sedi del famoso Festival Verdi.

L’itinerario  dedicato ai luoghi di vita di Giuseppe Verdi parte da Roncole Verdi, con la visita alla casa natale del maestro, il più evocativo dei luoghi verdiani, il piccolo edificio adibito anche a posteria situato su un crocevia al centro del villaggio, dove il padre gestiva un’osteria con annessa bottega di generi vari.

A pochi passi dalla casa natale si trova la chiesa di San Michele Arcangelo, dove Giuseppe Verdi venne battezzato e nei primi anni di infanzia ebbe modo di esercitarsi, sotto la guida del suo primo maestro Pietro Baistrocchi, sull’organo costruito nel 1797 dal bergamasco Francesco Bossi.

L’itinerario verdiano tra i comuni della bassa parmense, prosegue con la visita di Busseto, partendo da Casa Barezzi, luogo della prima formazione musicale ed affettiva del giovane Giuseppe Verdi. Lo storico salone di Casa Barezzi, già sede della Filarmonica Bussetana, che accolse le prime composizioni ed esibizioni pubbliche di Verdi studente e poi giovane maestro, vide anche il sorgere dell’amore per Margherita, figlia del signor Antonio, che divenne la prima moglie di Giuseppe Verdi.

Le sale attigue ospitano oggi una vasta esposizione di cimeli verdiani, con lettere autografe, ritratti, documenti e manifesti. Il Museo di Casa Barezzi attrae ed emoziona non solo gli appassionati di musica, ma anche tutti coloro che sono interessati alla vicenda umana del grande compositore.

Su Piazza Roma si affacciano eleganti edifici quattrocenteschi, abbelliti in facciata dalle caratteristiche decorazioni in terracotta di gusto lombardo, come la Chiesa Collegiata di San Bartolomeo, e il più tardo Oratorio della SS. Trinità, dove il 4 maggio 1836 si celebrarono le nozze di Giuseppe Verdi e Margherita Barezzi.

La Rocca, già castello dei Pallavicino, custodisce al suo interno un piccolo gioiello, il celebre Teatro Verdi. La fama del Teatro è legata anche alla presenza di Arturo Toscanini, che nel 1913, in occasione delle Celebrazioni Verdiane, vi diresse Falstaff e Traviata e nel 1926 tornò a Busseto per dirigere nuovamente il Falstaff.

La visita di Busseto si conclude con una passeggiata per Via Roma, passando di fronte a Palazzo Orlandi, al Monte di Pietà e  alla Chiesa di Sant’Ignazio. Poco oltre si trova la Chiesa di Santa Maria degli Angeli. La chiesa gotica e l’annesso convento francescano sorgono alla periferia sud-ovest del paese dove furono edificati tra 1470 e 1474 da Pallavicino e Gianludovico Pallavicino, figli di Orlando il Magnifico.

All’interno, in una nicchia ricoperta di concrezioni rocciose, è custodito il Compianto su Cristo morto di Guido Mazzoni (1476-77), capolavoro della scultura emiliana del Quattrocento. Giuseppe Verdi, che frequentò la chiesa fin da fanciullo, il 6 gennaio 1836, nel clima acceso delle polemiche per il concorso a maestro di cappella della Collegiata, vi tenne un seguitissimo concerto d’organo.

A tre chilometri da Busseto, appena oltre il torrente Ongina, sorge Villa Verdi. È questa la dimora che il Maestro abitò negli anni della maturità. Essa, pur, non appartenendo geograficamente alla provincia di Parma è strettamente legata al territorio parmense per storia e tradizioni e gli antenati del maestro sono documentati nella zona dalla fine del XVI secolo.

Villa Verdi è la villa che Giuseppe Verdi acquistò nel 1848,  abitandovi a partire dal 1851 ed amando farvi ritorno a seguito dei suoi viaggi in Italia e in Europa. Verdi stesso prese parte alla progettazione delle modifiche degli spazi, sia interni che esterni, che hanno conferito alla villa l’aspetto attuale, gelosamente custodito dagli eredi del compositore. In questo luogo Verdi ricercò e poté trovare l’isolamento necessario al suo genio creativo e al suo carattere, schivo e riservato. Villa Verdi rappresenta oggi la chiave migliore per comprendere lo spirito del grande compositore e dell’uomo Verdi.

Con un po’ più di tempo a disposizione sarà possibile visitare Villa Pallavicino con i suoi nuovi musei ed affascinanti percorsi dedicati al patrimonio del melodramma italiano.

A pochi passi dal complesso di Santa Maria degli Angeli, circondata da una peschiera quadrata e preceduta da un seicentesco padiglione d’accesso tripartito, si erge la superba Villa Pallavicino, anticamente denominata “Boffalora” e popolarmente Palazzo dei Marchesi. Tra le più splendide del Parmense, con pianta a scacchiera che ricorda lo stemma dei Signori di Busseto, iniziata nel secondo decennio del Cinquecento come residenza estiva, in seguito ampliata e modificata nel tardo Seicento e nel Settecento, ospita oggi il Museo Nazionale Giuseppe Verdi.

Le 27 opere del “Cigno di Busseto” sono rappresentate lungo un percorso storico con riproduzioni delle scenografie originali di Casa Ricordi e ricostruzione di ambienti ottocenteschi. Sotto splendide luci teatrali, ascoltando le musiche immortali di Giuseppe Verdi, il visitatore percorre un suggestivo itinerario ideato dallo scenografo e regista Pier Luigi Pizzi. Da Nabucco a Trovatore e Rigoletto, da Traviata ad Aida e Otello, da Macbeth a Falstaff, un’immersione onirica nella vita e nelle opere del grande Maestro, ma anche un modo per conoscere la storia di un’epoca, i fatti e i personaggi che hanno influenzato Giuseppe Verdi nella creazione delle sue grandi opere.

Nel 2014 è stato inaugurato, all’interno delle antiche Scuderie di Villa Pallavicino, il Museo Renata Tebaldi. Il Museo, voluto dal Comitato Renata Tebaldi di Milano, espone oggetti, abiti, gioielli appartenuti a colei che Arturo Toscanini chiamò “Voce d’angelo” nonché documenti, immagini, testimonianze di celebri artisti e colleghi della Tebaldi.

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