Piacenza

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Cosa vedere a Piacenza in MEZZA GIORNATA

Porta dell’Emilia per chi vi giunge dal Piemonte, dalla Lombardia e dalla Liguria, posta a cerniera fra il Po, la grande pianura e gli Appennini sul punto terminale dell’antica Via Emilia, la città di Piacenza fu per la sua importanza strategica al centro di accese lotte sin dall’epoca medievale.

Passeggiando per le tranquille vie del centro di Piacenza, affiorano ancora oggi le memorie di lotte medievali, pellegrini in cammino e fasti rinascimentali.

Ricordata dai viaggiatori del Settecento come la “città dei Palazzi”, Piacenza è città dalle mille sorprese, ricca di chiese, musei e palazzi che oltre le loro austere cortine, come scrigni preziosi, custodiscono la storia e la cultura cittadina.

L’itinerario di visita parte dallo splendido complesso vignolesco di Palazzo Farnese, oggi sede dei musei Civici, all’interno del quale si conservano il prestigioso Museo delle Carrozze, il Museo del Risorgimento, il Museo Archeologico  con opere celebri come il fegato divinatorio etrusco in bronzo (II-I sec. a.C.), la Raccolta di armi antiche,  la Sala dei Fasti Farnesiani e la Pinacoteca, situata nell’appartamento “novo” o “dorato”, con opere di Passerotti, Sons, Lanfranco, Tiarini, Brescianino, Spolverini  e il tondo con la Madonna adorante il Bambino e San Giovannino di Sandro Botticelli.

Si prosegue a piedi per raggiungere Piazza dei Cavalli, emblema della città con le due statue equestri del Mochi sullo sfondo dell’antico Palazzo Pubblico detto “Gotico”, e la romanica Cattedrale che custodisce al suo interno gli affreschi seicenteschi di Guercino e di Ludovico Carracci.

A poca distanza si trovano la basilica di S. Antonino, dedicata al patrono della città, tappa dei pellegrini sulla Via Francigena, con l’alta torre ottagonale e il  maestoso pronao ogivale che protegge gli altorilievi di scuola piacentina risalenti al XII secolo,  e il Teatro Municipale dedicato a Giuseppe Verdi, opera di Lotario Tomba che  si presenta come una vera e propria piccola Scala.

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Piacenza – cosa vedere in una GIORNATA INTERA

Con un po’ più di tempo a disposizione sarà possibile inserire nel percorso di visita anche la Basilica di San Savino, uno dei capolavori dell’architettura romanica della città, con i suoi mosaici pavimentali dedicati al tema dello scorrere del tempo.

Tappa successiva è la Chiesa di San Sisto, vero gioiello d’arte rinascimentale, opera dell’architetto piacentino Alessio Tramello, che custodì la famosa “Madonna Sistina” di Raffaello prima della vendita dell’opera ad Augusto III di Sassonia nel 1754 e che ancora oggi vanta pregevoli opere, tra le quali tele del Procaccini e gli affreschi di Vincenzo Campi.
Si prosegue quindi con il Santuario di S. Maria di Campagna, importante esempio di architettura rinascimentale di ispirazione bramantesca, che conserva all’interno interessanti pale d’altare, tele e gli affreschi caratterizzati da un acceso cromatismo del Pordenone.

Piacenza riserva ancora tante sorprese, valide alternative per la visita del pomeriggio: la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, che offre una panoramica completa dell’arte figurativa italiana a partire dalla seconda metà dell’Ottocento alla prima metà del Novecento, con opere di Fontanesi, Mancini, Hayez, Casorati, Fattori, Lega, Morelli e Sironi, oppure, a due chilometri dal centro cittadino, lungo la Via Emilia verso Parma, la Galleria Alberoni, che conserva dipinti di Salvator Rosa, Domenico Viani, Francesco Solimena, incisioni del Piranesi, 18 arazzi antichi di rara bellezza e lo straordinario Ecce Homo di Antonello da Messina.

NEI DINTORNI

Da Piacenza si può facilmente raggiungere tutta la magnifica rete dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, che caratterizza il territorio piacentino oppure il borgo neogotico di Grazzano Visconti , che offre l’occasione per un vero e proprio salto nel passato. Tra i borghi d’arte, non va tralasciata una visita all’antica Bobbio. Le possibilità di visita sono numerose, dai percorsi enogastronomici tra le Strade dei Vini e dei Sapori agli itinerari culturali e spirituali, che ripercorrono antichi reticolati di sentieri, strade romane e vie di pellegrini.

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