Le due città, un viaggio nella Parma dell’Ottocento

 

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LE DUE CITTÀ, UN VIAGGIO NELLA PARMA DELL’OTTOCENTO 

 

Un viaggio nella Parma dell’Ottocento alla scoperta della storia della città, dei suoi luoghi e personaggi più celebri attraverso un insolito itinerario tra le due sponde…

Nell’Ottocento Parma era divisa in due dall’omonimo torrente non solo geograficamente ma anche socialmente. Sulla sponda destra era la parte ricca e signorile, con ampie strade pavimentate a ciottoli, munite di marciapiedi e fogne, i palazzi nobiliari, gli uffici pubblici, le banche, le stazioni, gli scali, i teatri, le caserme, i mercati, le industrie, i negozi e i caffè eleganti. Sulla sponda sinistra sorgeva l’Oltretorrente, una sorta di ghetto popolare, fatto di case sbrecciate, tuguri senza luce e dall’aria malsana, vicoli stretti e angusti. Certo non tutti i borghesi vivevano da una parte e non tutti i popolani vivevano dall’altra, ma queste due zone della città, separate da un torrente largo cinquanta metri e quasi sempre asciutto, rimasero a lungo distanti, due città nella stessa città.

La vita delle classi popolari, i luoghi del tempo libero e della socialità borghese, gli svaghi quotidiani e i divertimenti festivi dei cittadini benestanti nella Parma dell’Ottocento vengono scoperti attraverso un insolito itinerario tra le due sponde della città.

Prendendo le mosse dall’Ospedale Vecchio, uno dei complessi monumentali più importanti di Parma, nonché l’edificio simbolo della storia ospedaliera della città e dei servizi umanitari dispensati per secoli, ripercorrendo le vicende dell’Ospedale degli Esposti, dell’Ospedale della Misericordia e l’Ospizio delle orfane e degli orfani, la visita conduce alla scoperta della storia di poveri, malati e vagabondi a Parma tra antico regime e le riforme d’epoca luigina, dell’ex convento di San Francesco di Paola, destinato da Maria Luigia ad Ospedale dei Pazzerelli, e degli interventi realizzati per volere della Duchessa all’interno dell’antico convento dei Francescani Terziari destinato ad Ospedale degli Incurabili.

Dalla terribile epidemia di Colera scoppiata a Parma nel 1836, durante la quale Maria Luigia dava disposizione di fondere oggetti preziosi della corte per soccorrere gli ammalati e veniva fuso anche l’oro zecchino dei ricami del mantello utilizzato per la sua incoronazione in Francia, ai tentativi di risanamento del quartiere di inizi Novecento, tra scontri tra bande e rivolte urbane, fonti e testimonianze restituiscono una nitida immagine della popolazione che si raccoglieva attorno alla monumentalità caritatevole dell’ospedale e alle comunità religiose che in Oltretorrente svolgevano la propria opera filantropica.

Tra immagini miracolose, borghi perduti, terribili alluvioni e vistose insegne di macellerie equine, l’itinerario prosegue in direzione di Piazza Ghiaia, antica sede di mercato dove le beccherie erano state riunite nel 1837. Passando per il borgo delle Cucine si entra nel cuore del quartiere ducale, abbellito da eleganti edifici di gusto neoclassico, teatri, circoli e salotti privati, e lo si percorre sino al suo limitare raggiungendo l’area dell’ex convento di Santa Elisabetta che, dopo la Casa di correzione e la sezione femminile del Carcere, ospitò a partire dal 1865 il Sifilocomio cittadino. Qui scopriamo la preziosa opera di Beata Anna Maria Adorni e di Padre Lino, eroe della carità e cappellano delle carceri di Parma.

L’antico rione popolare formatosi a nord di “Parma Nuova” ricorda i tempi in cui la città era costellata di fontane di quartiere, fonti di approvvigionamento idrico e punto di incontro per giochi e scherzi fra ragazzi.

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Le due città, Un viaggio nella Parma dell’Ottocento

Tutti i giorni  alle ore 10.30 e 15.00

Visita guidata della durata di 2 ore e 15 minuti circa

Ritrovo presso il Ponte Romano – Piazza Ghiaia

Lunghezza percorso: 5,5 km

 

Visite private

È possibile prenotare una visita privata con guida ad esclusiva disposizione del proprio gruppo/famiglia

Contattare la segreteria per disponibilità e costi – Cell. +39 348 4559176